La siccità e la desertificazione sono una delle conseguenze principali del cambiamento climatico.
Secondo l’OMS ogni anni 55 milioni di persone sono esposte a questo fenomeno, in oltre il 70% dei Paesi del mondo la siccità è in aumento.
I fattori che vengono presi in analisi sono principalmente: le precipitazioni, le temperature medie, l’umidità del suolo e l’impatto sulle coltivazioni. Uno degli indicatori più diffusi è lo standardized precipitation index (Spi) che quantifica la siccità da un punto di vista meteorologico, misurando le anomalie nell’accumulo di precipitazioni, solitamente con cadenza mensile.
La siccità e la desertificazione causano moltissimi effetti a catena: perdita della biodiversità causata dalla mancanza di acqua e cibo, la riduzione delle aree coltivabili, impoverimento economico e sociale delle popolazioni colpite dal fenomeno, migrazioni forzate per cercare nuove risorse, aumento del divario fra nord e sud del mondo.
Come si combatte la desertificazione? Le due tecniche più gettonate al momento sono la piantumazione e l’agroecologia: la prima porta zone d’ombra e accumulo di umidità nelle zone aride, mentre la seconda vuole ripensare i principi dell’agricoltura sostenibile tramite il riciclaggio della biomassa.
Uno dei progetti più ambiziosi, ancora in fase di studio, è la Grande Muraglia Verde, un corridoio verde che dovrebbe andare dal Senegal al Corno d’Africa, per una lunghezza totale di 7.800 che nel 2030 riuscirebbe a catturare 250 milioni di tonnellate di CO2 dall’atmosfera.