Quest’anno l’OMS celebra il 75° anniversario dedicato alla Giornata Mondiale della Salute, istituita per la prima volta nel 1948 con lo scopo di promuovere la salute per chiunque e dovunque.
In Italia, la causa principale dei decessi è dovuta a patologie cardiovascolari, in particolare del 31,7% negli uomini e del 37,7% nelle donne(1). In occasione di questa giornata è importante sottolineare come l’alimentazione vegetale possa essere d’aiuto alla nostra salute.
Uno studio rivela che l’assunzione di soia riduce il colesterolo e le patologie cardiovascolari. La ricerca condotta da Elvira de Mejia professoressa di Scienze Alimentari e Nutrizione Umana dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign spiega come “Il consumo di farina di soia ricca della proteina B-conglicinina ha il potenziale di ridurre i livelli di colesterolo LDL e il rischio di malattie metaboliche come l’aterosclerosi e la malattia del fegato grasso”.
Gli scienziati hanno preso in esame 19 varietà di soia valutando due proteine; la glicina e la B-conglicinina, entrambe, ma in maggior modo l’ultima, risultano avere proprietà ipocolesterolemizzanti e regolatrici di lipidi.
“Come abbiamo ipotizzato, gli effetti della soia sul metabolismo del colesterolo non sono solo associati alla concentrazione e alla composizione delle proteine, ma anche ai peptidi in esse contenuti che vengono rilasciati durante la digestione gastrointestinale” riporta la professoressa de Mejia.
Lo studio è stato eseguito tramite una simulazione del processo digestivo umano, emulando la fase orale, gastrica, intestinale e colonica della digestione, introducendo farine di soia sgrassate con vari liquidi ed enzimi. Durante la digestione sono stati identificati 13 peptidi bioattivi provenienti principalmente dalla glicina e dalla B-conglicinina.< Di notevole importanza è la valutazione dei peptidi della soia digerita che sono stati in grado di ridurre l’accumulo di lipidi dal 50 al 70%, che paragonati alle statine (un gruppo di farmaci utilizzati per abbassare i livelli dei grassi nel sangue) lo ha ridotto del 60%.< (1) Fonte:a href="https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?area=Salute%20donna&id=4490&menu=patologie" target="_blank" rel="noopener">Ministero della Salute