L’IPCC, ovvero l’acronimo di “Intergovernmental Panel on Climate Change”, è l’organismo delle Nazioni Unite responsabile della valutazione scientifica riguardante il cambiamento climatico che pochi giorni fa, più precisamente il 20 marzo 2023, ha pubblicato il Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6).
Dal rapporto si evince che per garantire un futuro vivibile e sostenibile abbiamo bisogno di una veloce, rapida e sostenuta riduzione delle emissioni di gas serra.
Già nel 2018 l’IPCC sottolineò l’importanza di mantenere l’aumento delle temperature entro l’1,5°C.
Purtroppo, ad oggi, non è possibile definire questa soglia invalicabile, il surriscaldamento globale ha raggiunto l’1,1% ma è destinato ad aumentare vertiginosamente. Per riuscire a mantenere il limite dell’1,5% entro il 2030, dovremmo ridurre quasi della metà delle attuali emissioni.
Il cambiamento climatico raggiunge tutte le superfici del nostro Pianeta, coinvolge i fondali più profondi degli oceani fino ad arrivare ai ghiacciai delle vette più alte.
Ad ogni decimo di temperatura che aumenta scatena un susseguirsi di catastrofi climatiche; correnti sempre più calde, alluvioni, siccità, condizioni di caldo estremo che il fisico umano non è portato a reggere, distruzione degli ecosistemi e insicurezza alimentare ed idrica.
Un altro aspetto cruciale è che i paesi che impattano meno sono quelli che sono maggiormente colpiti dai cambiamenti climatici più violenti, le vittime delle alluvioni, siccità e tempeste sono state 15 volte superiori nei paesi più vulnerabili, sottolinea Aditi Mukherji, una dei 93 autori del Rapporto di Sintesi.
Si parla di sviluppo resiliente al clima; di come applicare le misure ed adattarle al cambiamento climatico per ridurre l’aumento dei gas serra e non solo, affrontare la transizione ecologica anche apportando grandi benefici.
Il nostro avvenire e quello delle generazioni future dipenderà esclusivamente dalle scelte che attueremo nel nostro presente. È per questo motivo che bisogna diffondere ed instillare un profondo senso di responsabilità nella causa. Deve essere capillare e raggiungere qualsiasi grado di competenza, dal campo agrario a quello scientifico, dal bambino all’adulto, dall’abitante rurale a quello urbano. Questo approccio può divenire la chiave di svolta per affrontare lo sviluppo resiliente al clima.
Il presidente dell’IPCC Hoesung Lee dichiara “Viviamo in un mondo eterogeneo in cui ognuno ha responsabilità diverse e diverse opportunità di apportare cambiamenti. Alcuni possono fare molto, mentre altri avranno bisogno di un supporto per gestire il cambiamento”.
Svolgono un ruolo cruciale l’aumento degli investimenti sulle tecnologie e l’educazione civile a sostegno del raggiungimento degli obiettivi per ridurre il cambiamento climatico.
I governi attraverso I finanziamenti pubblici, gli investitori privati, le banche centrali, l’impegno politico locale e le cooperazioni internazionali hanno il potere di invertire la rotta e portare alla sopravvivenza in nostro Pianeta e con esso l’essere umano e l’ecosistema.
L’ultimo ma non meno importante è la transizione ad un’alimentazione più sostenibile, locale e sempre più vegetale. La salute del pianeta dipende anche dalla nostra alimentazione.