TOM REGAN È MANCATO
È mancato il 17 febbraio scorso a 78 anni per la complicazione di una polmonite Tom Regan, professore di Filosofia in pensione all’Università del North Carolina, ma soprattutto, per noi tutti sparsi nel mondo che abbiamo letto i suoi libri, autore del saggio The Case for Animal Rights, uscito negli Stai Uniti nel 1983 e uscito in Italia per i tipi della Garzanti con il titolo I diritti animali nel 1990.
COMINCIARE DAL SANGUE
Tom Regan aveva cominciato a lavorare da giovane come macellaio: non si risparmiava di raccontarlo e raccontarlo ancora se qualcuno glielo chiedeva, proprio perché nessuno potesse negarsi la possibilità di cambiare il proprio sguardo sugli animali e sul comportamento umano verso di loro, con la scusa della vita, del lavoro e di una cultura già pre-segnati e decisi da altri.
E dall’epoca in cui aveva svolto quel lavoro, aveva cominciato ad analizzare via via il suo comportamento rispetto ai corpi che smembrava e tagliava ogni giorno, ed era riuscito, passo dopo passo, a fare chiarezza dentro di sé per poi cominciare a farla negli altri. Superava così, grazie all’acume filosofico e a una sensibilità sempre più esercitata, la sottile parete che ci rende insensibili al dolore degli altri con la scusa della nostra sopravvivenza. Regan ammetteva infatti che, una volta compreso che si può mangiare e vestirsi e curarsi senza alcun sacrificio di animali, appare intollerabile il trattamento che gli animali subiscono da noi.
UN NUOVO SAGGIO DIVULGATIVO: GABBIE VUOTE
Durante l’intervista per la presentazione in Italia di un altro saggio che è un caposaldo della difesa dei diritti degli animali Empty Cages (in Italia Gabbie Vuote, Edizioni Sonda) aveva dichiarato «Parlo della loro dignità e del valore che ha credere nell’indipendenza di questi animali. Gli animali in Italia, negli Stati Uniti, come in tutto il mondo, vengono trasformati in oggetti, utilizzati nei test di laboratorio, diventano i nostri abiti e il nostro cibo. Noi crediamo che gli animali siano coscienti di essere al mondo, coscienti di quello che capita loro. Sono nostri pari. E quindi credo che esista un unico e semplice messaggio morale: non dobbiamo fare loro quello che non vorremo fosse fatto a noi. Non dobbiamo mangiarli, non indossarli come abiti, non fare test di laboratorio con loro, non addestrarli per lavorare nei circhi. Non diciamo gabbie più grandi, ma gabbie vuote».
TOM REGAN E A.V.I.
Nel 2005, proprio nell’occasione della presentazione in Italia di Gabbie Vuote, insieme a Carmen Nicchi Somaschi presidente di A.V.I., presentò il suo libro in un tour in diverse importanti librerie, tra cui a Genova e a Roma. Dopo il congresso A.V.I. di quello stesso anno, sempre invitato da A.V.I. tenne una memorabile presentazione dell’etica vegetariana e vegana alla Barilla Lab, in contatto da tempo con l’associazione. Fu grazie alla forza travolgente del suo pensiero e al suo modo di porgerlo, che la proposta dell’Associazione di non produrre più pane con lo strutto venne definitivamente accettata e ne fu dato seguito subito dopo nella produzione. Un passo in avanti nella concretezza di tutti i giorni era stato fatto!
TOM REGAN ANIMAL RIGHTS ARCHIVE
Tom Regan era instancabile, durante la sua attività accademica, durata oltre 30 anni, gli sono stati riconosciuti numerosi premi per l’eccellenza dei suoi corsi di insegnamento, è stato autore di centinaia di articoli specialistici e di una ventina libri di argomenti filosofici e collegati ai diritti animali. Quando nel 2001 è andato in pensione come “Professore Emerito”, ha donato tutto il suo archivio di articoli e studi e la sua fornitissima biblioteca personale alla North Carolina State University, dove è stato istituito, così, il “Tom Regan Animal Rights Archive”, la più grande raccolta di documenti sui diritti animali esistente al mondo.
In una delle tante sue dichiarazioni ci chiedeva di essere “rivoluzionari”: ovvero di non accettare le cose così come sono ma pretendere da noi stessi, dagli altri e dal tessuto sociale che ci circonda dei cambiamenti, anche piccoli, ma sempre nella direzione del riconoscimento dei diritti degli animali. Come, ad esempio, chiedere e trovare sempre un menu vegan in ogni ristorante, il cappuccino con latte vegetale al bar e tutte le centinaia di cose che sono segni tangibili di una rivoluzione più grande.
OGGI, NOI
Considerato uno dei cinque visionari che stanno cambiando il mondo, possiamo pensare che adesso il suo pensiero sensato, pacifico, rivoluzionario viva in ciascuno di noi.
Ilaria Beretta